02 Gen Duemiladiciannove, arrivi a primavera.
Sei arrivato in primavera.
Lo so che non lo sembra.
Non c’è nulla di tangibile che lo suggerisca.
È come uscire una mattina di marzo, il cappotto stretto addosso, gli alberi nudi al freddo, ma l’aria che entra nelle narici non è più la stessa. Leggera, racconta che oggi non è come ieri. Ti fa venire voglia di accelerare i passi, cambiare il ritmo per sbirciare domani.
Ha le sue difficoltà descrivere l’aria.
Non che sia un limite, le cose che non si sanno dire spesso sono le più interessanti. E le più vere.
Sei arrivato che è già primavera.
Non si vede, ma lo so. E sono alla fermata senza bagaglio ad aspettare.
Guardo l’orologio più per passare il tempo che per fretta.
So che presto si apriranno le porte e sarà tempo di salire.
Andiamo dove vuoi. Credo sia lo stesso posto che voglio anche io.
E mentre mi fido sento tutte quelle voci scaramantiche che mi consigliano, quasi intimano di non farlo, di non dirlo mai ad alta voce che poi non si avvera.
Non c’è speranza, aspettativa, solo voglia di guardare, provare, andare dove non si è stati ancora.
C’è quell’aria.
Me lo hai chiesto appena sei arrivato:
– Allora, è cambiato qualcosa nell’anno passato?
– Io.
Sei appena arrivato ed è primavera.
Dentro.
– Riassunto per pigri-
A parte le personali percezioni, anche: congiunzioni astrali, pianeti, cabala, numeri, oroscopi e divinazioni varie suggeriscono che noi insieme si debba spaccare i culi a tutti.
Lo dice pure Paolo Fox.
E noi non vogliamo deludere Paolo Fox.
Quindi vediamo cosa dobbiamo fare.
Fadel
Posted at 18:55h, 04 gennaioWoow
Sacchi di Cinismo
Posted at 16:33h, 09 gennaioStiamo a vedere.